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(SpanaT) VVT #8 - Dune di Vallevecchia EarthCache

Hidden : 12/7/2015
Difficulty:
1 out of 5
Terrain:
1 out of 5

Size: Size:   other (other)

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Geocache Description:

Earthcache pensata per farvi scoprire la riserva naturale di Vallevecchia, un pezzo di spiaggia naturale tra Caorle e Bibione

Earthcache thinking to bring you to discover the Vallevecchia, a piece of natural beach between Caorle and Bibione

Earthcache zu denken zu Ihnen zu bringen, um das Vallevecchia, ein Stück Naturstrand zwischen Caorle und Bibione entdecken



L'OASI

Vallevecchia, localizzata lungo la costa tra i centri urbani di Caorle e Bibione, si caratterizza per essere un sito costiero non urbanizzato, ubicato tra le due note località  turistico-balneari.
Pur avendo subito negli ultimi 50 anni pesanti azioni di bonifica che hanno portato alla realizzazione della stessa "isola" di Vallevecchia, il territorio ha mantenuto importanti valenze naturalistico-ambientali, soprattutto per la presenza tra l’arenile e la pineta di uno dei maggiori sistemi dunali litoranei del Veneto. Proprio per la presenza di questo particolare habitat, Vallevecchia è stata riconosciuta dalla Comunità  Europea, come Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria.

STORIA

Vallevecchia, come si presenta oggi al visitatore, costituisce una sintesi peculiare delle molteplici trasformazioni dell'ambiente messe in atto in ambiente litoraneo e lagunare dall'uomo in epoca storica recente. Nel corso dell'intera prima metà  del 900, il territorio di Vallevecchia ha conservato una fisionomia ambientale ed ecologica assai simile a quella naturale. Gli interventi di modifica dell'ambiente vi apparivano limitati e finalizzati al migliore sfruttamento delle sue risorse naturali. Soltanto dopo il 1960 è stata avviata la sequenza delle trasformazioni, relative al prosciugamento delle superfici palustri, all'organizzazione del paesaggio agrario, al dissodamento dei suoli ed allo sfruttamento colturale degli stessi. Vallevecchia, priva di insediamento rurale in quanto superficie di proprietà  pubblica, non appoderata, era stata dunque trasformata in una singolare steppa cerealicola, adagiata ad una lunga spiaggia non urbanizzata e separata da questa da un complesso e ampio sistema di dune. Su questo stesso complesso, negli anni che precedettero il prosciugamento, era stata peraltro realizzata la prima, grande trasformazione dell'ambiente, costituita dal rimboschimento di dune stabilizzate e di depressioni interdunali. La pineta, a pino domestico prevalente, è stata infatti realizzata in più interventi successivi a partire dai decenni comprese tra le due guerre. Essa ha mutato il paesaggio del litorale di Vallevecchia, modificandone soprattutto il microclima, il suolo e di conseguenza l'assetto della vegetazione relativa alle dune più interne, con conseguenze notevoli in termini di semplificazione. All'inizio degli anni '90 l'isola di Vallevecchia si presentava dunque come una superficie agraria del tutto priva di vegetazione arborea e arbustiva, coltivata secondo i metodi della monocoltura intensiva, delimitata da robuste arginature erbose verso nord e protetta da una fascia di pineta mista di ampiezza variabile, verso il litorale.

Il progetto di riqualificazione ambientale di Vallevecchia in fase di realizzazione da parte di Veneto Agricoltura ha tra le finalità  il miglioramento del paesaggio agrario, il ripristino di alcune peculiari situazioni ambientali dell'area e la salvaguardia della stessa dall'impatto ambientale determinato da una frequentazione incontrollata.

L’AMBIENTE

Valle Vecchia costituisce un ambito territoriale di notevole complessità ambientale in cui è possibile riscontrare la presenza di aree molto diverse tra loro che vanno dai biotopi agroforestali a quelli lagunari a quelli palustri fino al litorale sabbioso.

Ciascuno di essi contribuisce in termini significativi ad arricchirne la biodiversità, anche se l’importanza relativa,indipendentemente dalla complessiva superficie occupata, risulta molto diversa.

suoli sono di tipo sabbioso-limoso con modesto grado di fertilità nelle zone elevate, alternati ad argille di fondale lagunare nelle zone più basse, dove si riscontrano frequenti infiltrazioni di acque salate.

Le stesse acque che circondano l’isola di Valle Vecchia ed in parte la permeano, sono acque dolci o a salinità aumentata fino a valori marini avvicinandosi alle bocche di porto, da cui in fase di alta marea le acque si infiltrano nelle depressioni palustri della duna litoranea.

Di notevole interesse risulta essere, come già accennato, la diversità dei biotopi presenti, fra cui prevalgono, quelli di tipo agrario e in particolare le colture annuali, che occupano una superficie complessiva pari ad alcune centinaia di ettari, ma notevoli sono anche i biotopi di tipo forestale, come la pineta, i boschi igrofili e le siepi agrarie.

Nella successione battigia-entroterra si possono individuare in sequenza i seguenti biotopi da cui si può apprezzare la complessità delle situazioni d’ambiente e delle comunità viventi, che vivono e interagiscono nel sistema ecologico di Valle Vecchia:

- La battigia e la spiaggia:

- La prima duna e le depressioni interdunali: ospitano una vegetazione psammofila ed igrofila peculiare (calcatreppola marittima, falasco, canna di Ravenna), oltre ad una specializzata fauna minore (lucertola campestre, fratino);

- Le dune aperte a vegetazione arbustiva: ospitano interessanti specie florofaunistiche d’ambiente steppico e litoraneo (lino marittimo, apocino veneto, ramarro, succiacapre, strillozzo);

- La pineta mista: bosco in parte coetaneo ma in fase di miglioramento strutturale, ospita una ricca flora fungina ed interessanti specie faunistiche (aspide, gufo comune, colombaccio, astore);

- II molinieto retrodunale: ospita un ricco contingente floristico di tipo erbaceo, con specie rare e localizzate (gladiolo palustre, orchidacee, astro spillo d’oro);

- Le sacche lagunari: ospitano la tipica flora alofita dei suoli salmastri (limonio, salicornia veneta, obbione) ed una ricchissima fauna, soprattutto nelle stagioni migratorie (chiurli, beccaccia di mare, piovanello pancianera, piovanello tridattilo, garzetta);

- I boschi igrofili di recente impianto: piccoli complessi forestali in fase dinamica, offrono rifugio ad una interessante e numerosa fauna (averla piccola, saltimpalo, sterpazzola, crocidure);

- Gli stagni palustri d’acqua dolce: ospitano una ricca vegetazione di idrofite e di elofite (lisca trigona, mazzasorda, canna di palude) ed una fauna di particolare interesse (tartaruga palustre, biscia tassellata, marangone minore, cavaliere d’Italia, airone rosso);

- La monocoltura ed i medicai: ospitano un contingente floristico semplificato e banale, mentre la fauna comprende interessanti specie steppiche (calandrella) e di grande interesse ecologico (gru, oca selvatica, gruccione);

- Le praterie d’argine e l’incolto retrodunale: ospitano un ricco contingente floristico di tipo erbaceo, con specie floristiche e faunistiche ad ampia diffusione (salvia di prato, ginestrino, erba mazzolina, saltimpalo, ramarro, biacco);

I canneti: disposti a cortina lungo i maggiori alvei o in formazioni estese negli avvallamenti palustri, ospitano una ornitofauna ricca e diversificata (tarabusino, tarabuso, folaga, schiribilla, cannareccione);

Gli alvei lagunari: estesi per alcuni chilometri, ospitano un’abbondante fauna ittica d’acqua dolce e d’acqua salmastra (cefali, passera di mare, anguilla, carpa, tinca).

LA FORMAZIONE DELLE DUNE

A vallevecchia si può ancora osservare la successione naturale di dune pioniere, dune mobili e stabilizzate e di bassure interdunali che ospitano una vegetazione di eccezionale importanza sotto il profilo ecologico. La formazione e la tutela di questi ambienti straordinari inizia dalla spiaggia.

Come nascono le dune

Le dune si formano lungo le coste, dovunque si via una sufficiente quantità di sabbia e vento per trasportarla. Portata al sistema costiero dalle onde del mare, la sabbia viene sollevata dal vento che la sospinge verso l'interno. Un qualunque ostacolo interposto al cammino del vento può dare avvio all'accumulo di sabbia che originerà la duna: le linee di flusso del vento, in corrispondenza dell'ostacolo, si disgiungono e proseguono il loro cammino leggermente deviate, creando sul lato sottovento (al riparo dell'ostacolo) una zona in cui la velocità del vento diventa sensibilmente inferiore ed incapace a proseguire il trasporto dei granelli che vengono così depositati. Se la sabbia a disposizione è sufficiente e se il vento continua a spirare nella stessa direzione per un lungo periodo, il primitivo accumulo si trasformerà in una duna. La formazione di dune che costituiscono un cordone costiero ha inizio spesso in corrispondenza dei detriti portati alla deriva dal mare ed allineati sulla spiaggia. Questi detriti formano un ambiente favorevole per l'insediamento delle piante a partire da semi o da altre parti vegetali. Si tratta, in genere, di piante annue, cui succedono graminacee perenni.

Questi colonizzatori primari, non a caso definiti piante pioniere, trattengono i granelli formando piccoli cumuli e dando così inizio al processo di formazione delle prime dune mobili.

Crescita e consolidamento delle dune

Le graminacee contribuiscono a trattenere nuova sabbia, così da formare le vere e proprie dune mobili che possono raggiungere svariati metri di altezza. Al tempo stesso sulle dune ormai consolidate altre piante possono sopraggiungere, particolarmente arbustacee tolleranti ai sali. Le dune di sabbia sono un elemento molto importante dell'ecosistema della costa sabbiosa

Le dune di formazione più vecchia, e le aree che si trovano alle spalle delle grosse dune di fronte al mare, sono in grado di fornire sostentamento ad una varietà ancora più ampia di piante. Le foreste dell'ambiente marino si sviluppano proprio su di esse, mentre vicino gli stagni d'acqua dolce tra le dune si trovano specie di palude e d'acquitrino tipiche di questi ambienti.

La sabbia trasportata dal vento si deposita dove la sua velocità diminuisce per la presenza di ostacoli, come ad esempio i detriti abbandonati sulla spiaggia dalle mareggiate; questi detriti formano in ambiente favorevole per l'insediamento delle piante. Nascono così piccoli ciuffi di graminacee. Altre piante possono poi trasformare gradatamente la distesa di sabbia in un'area verde.

A cosa servono le dune?

Le dune che formano un cordone continuo servono come barriere all'impeto delle burrasche. Un'altra funzione consiste nel fungere da riserva di sabbia per la spiaggia durante l'assalto del mare in tempesta. Le onde, in questa occasione, erodono la sabbia dalla spiaggia e dalle dune di fronte al mare depositandola poi lungo un nuovo profilo di costa, variabile in funzione dell'energia delle onde stesse.

L'integrità della fascia dunale, con la sua caratteristica forma a cuneo con il vertice proteso verso il mare, è condizione indispensabile per proteggere gli ecosistemi più interni, attenuando la forza dei venti marini carichi di salsedine (e di inquinanti) e deviandoli verso l'alto: gli attraversamenti trasversali creano delle pericolose aperture dove il vento si infiltra, arrivando a mettere allo scoperto la vegetazione faticosamente insediatasi in questo ambiente difficile, caratterizzato da vento, aridità, incoerenza del suolo, oltre ai problemi derivanti dalla presenza dell'uomo.

Un ambiente da proteggere

Le dune sono però strutture piuttosto fragili, che possono essere danneggiate dal traffico automobilistico e pedonale. E dove le dune vengono distrutte, subito subentra un'erosione ad opera del vento. Anche se le dune hanno un discreto potere di recupero, esso tuttavia non può contrastare i danni che l'azione congiunta delle forze naturali e di un uso indiscriminato arrecano.

La formazione di nuove dune di barriera o la ricostruzione delle vecchie, che sono state danneggiate, può essere effettuata trattenendo la sabbia trasportata dal vento con vegetazione frangivento, o steccati. La scelta migliore è comunque quella di evitare la fruizione non rispettosa impedendone il calpestio, la distruzione della vegetazione, l'apertura di sentieri.

La duna costiera, oltre a rappresentare un ambiente naturale di grande bellezza, svolge un ruolo importantissimo per l'ecosistema che la comprende. Essa costituisce una riserva naturale di sedimento per la spiaggia e ne rallenta l'erosione, garantendo attraverso la vegetazione spontanea che la popola, l'arresto e il deposito della sabbia che altrimenti sarebbe dispersa verso l'interno dall'azione del vento. Inoltre, disponendosi a cuneo con il vertice proteso verso il mare, i primi cordoni di dune sopportano l'azione dei venti marini carichi di salsedine, attenuando la loro forza, deviandoli verso l'alto e svolgendo in tal modo una funzione difensiva nei confronti degli ecosistemi più interni. L'esistenza della duna è possibile solo grazie alla vegetazione presente lungo il litorale, costituita da un numero di specie relativamente basso, ma fortemente specializzate e adattate ad un ambiente difficile, caratterizzato da forte insolazione estiva, elevata e frequente ventosità e, soprattutto, alta salinità del substrato.

Dal 1960 ad oggi, il 75% delle dune dei Paesi dell'Europa mediterranea è scomparso e ciò che resta corre gravi rischi di estinzione. I motivi sono molteplici, ma uno dei principali è senz'altro il progressivo degrado della vegetazione della duna dovuto al calpestio e al continuo passaggio che apre varchi nel fronte dunale dove l'incessante azione del vento avvia processi di rapida erosione. L'emergenza ambientale rappresentata dal rischio di veder scomparire questo bellissimo habitat può essere affrontata in due modi: con la drastica chiusura al pubblico di tutto il litorale interessato o con l'affermarsi di nuovi comportamenti basati sulla conoscenza e sul rispetto.

Oggi è in atto il coraggioso tentativo di mettere in pratica questa seconda ipotesi: consentire a tutti l'accesso libero all'area con la possibilità di usufruire di una serie di servizi (ristorazione, noleggio attrezzature, servizi igienici, infermeria), al contempo mantenendo, anzi migliorando lo stato dell'ambiente tramite un'attività di controllo, di monitoraggio ed una serie di interventi di recupero. Tale obiettivo non è raggiungibile senza la collaborazione di tutti, in primo luogo dei frequentatori dell'area ai quali si richiede il rispetto del divieto di accesso all'area dunale, una particolare attenzione alla produzione e al deposito di rifiuti e un comportamento che garantisca a tutta la cittadinanza, compresa quella futura, di poter continuare a godere di un ambiente di grande valore e bellezza.

SPIAGGIA

Le prime piante che crescono sulla sabbia, al limite interno della spiaggia, sono le piante pioniere. Queste piante si caratterizzano per i tessuti succulenti in grado di accumulare acqua, ma alcune, come la calcatreppola marina (Eringium maritimum), per limitare la traspirazione hanno le foglie spinose e molto consistenti o rivestite di peli, come la nappola (Xanthlurn Italicum). Gli animali che vivono sulla spiaggia sono poco numerosi: sulla battigia, durante la bassa marea si osservano i fori di entrata delle tane dl arenicola, con i caratteristici, piccoli cumuli di materiale fangoso o lo sbocco dei sifoni di altri molluschi bivalvi. I forellinì sulla sabbia umida segnalano invece la presenza della pulce dl mare (Talltrus saltator), un piccolo crostaceo saltatore. Fra gli insetti che frequentano la spiaggia molti hanno abitudini notturne, durante le ore calde delle giornate dì sole è invece facile scorgere la cicindela (Lophyrldla littoralis nemoralis), dotata di lunghe zampe che le permettono di tenere sollevato il corpo dalla sabbia rovente. Ancora sulla sabbia è facile, individuare numerose impronte di gabbiani, di piccoli trampolleri o della lucertola campestre (Podarcis sicula). Sulla spiaggia nidificano in colonie il beccapesci (Sterna sandvicensis) e la rondine di mare (Sterna hirundo). Al limite interno della spiaggia, tra i ciuffi di piante pioniere nidifica, anche il fratino (Characklus alexandrinus), che depone le uova sulla sabbia nuda, entro un piccolo avvallamento.

EARTHCACHE

Per loggare la earthcache dovrete recarvi a GZ, sulla spiaggia di Vallevecchia ed indicarci:

  • Che tipo di dune vedete nel punto indicato? (aiutatevi con il pannello informativo "La formazione delle dune")
  • In che tipo di dune trovate la vegetazione pioniera e psammofila?
  • La separazione tra i vari tipi di dune è netta o graduale?

Poi date un'occhiata ai pannelli informativi e rispondete alle seguenti domande:

  1. Quali sono i 3 uccelli raffigurati nel pannello “La spiaggia”?
  2. Come si chiamano le rocce organogene carbonatiche e dove si sviluppano?
  3. Come si chiama il percorso subacqueo numero 2?

NUMERO BONUS: B = distanza in miglia * 10 di dove si trovano le tegnùe

NUMERO BONUS: C = la profondità minima del percorso 3

Dopodichè spostarvi allo step 2 poco distante e trovare i numeri corrispondenti alle seguenti descrizioni:

  • La formazione di una duna
  • La processionaria del pino

Ultimo, facoltativamente, fare qualche foto qui a Vallevecchia

Inviare tutto a spanateam@gmail.com oppure via messaggio e poi potete loggare il tutto. Non occorre aspettare la nostra risposta per poter loggare, se c’è qualche errore verrete contattati. Buona caccia!


The island of Vallevecchia, which covers an area of about 900 acres in the southern part of the Lagoon of Caorle, is an area bounded by channels and it represents the lower limit of the lagoon ecosystem. The south side of the island, washed by the sea, has a thin strip of golden sand which ends with a very long dune full of small green shrubs and low bushes before merging with the lush woodlands and hedgerows.

Because of its environmental importance as a habitat for many plant and natural species, Vallevecchia has been nominated a Special Protection Area and Site of Community Importance, ensuring its preservation; for this reason, the area is subject to continuous environmental redevelopment which has already restored several acres of forest naturally damaged over time.

To demonstrate the Authority’s commitment, an Environmental Museum and a small demonstration farm were created on the island, where farming and eco-friendly policies are carried out.

COASTAL DUNE FORMATION

Dunes form where constructive waves encourage the accumulation of sand, and where prevailing onshore winds blow this sand inland. There need to be obstacles—for example, vegetation, pebbles and so on—to trap the moving sand grains. As the sand grains get trapped they start to accumulate, starting dune formation. The wind then starts to affect the mound of sand by eroding sand particles from the windward side and depositing them on the leeward side. Gradually this action causes the dune to "migrate" inland, as it does so it accumulates more and more sand. Dunes provide privacy and shelter from the wind.

Ecological succession on coastal dunes

As a dune forms, plant succession occurs. The conditions on an embryo dune are harsh, with salt spray from the sea carried on strong winds. The dune is well drained and often dry, and composed of calcium carbonate from seashells. Rotting seaweed, brought in by storm waves adds nutrients to allow pioneer species to colonize the dune. These pioneer species are marram grass, sea wort grass and other sea grasses in the United Kingdom. These plants are well adapted to the harsh conditions of the foredune typically having deep roots which reach the water table, root nodules that produce nitrogen compounds, and protected stoma, reducing transpiration. Also, the deep roots bind the sand together, and the dune grows into a foredune as more sand is blown over the grasses. The grasses add nitrogen to the soil, meaning other, less hardy plants can then colonize the dunes. Typically these are heather, heaths and gorses. These too are adapted to the low soil water content and have small, prickly leaves which reduce transpiration. Heather adds humus to the soil and is usually replaced by coniferous trees, which can tolerate low soil pH, caused by the accumulation and decomposition of organic matter with nitrate leaching. Coniferous forests and heathland are common climax communities for sand dune systems.

Young dunes are called yellow dunes and dunes which have high humus content are called grey dunes. Leaching occurs on the dunes, washing humus into the slacks, and the slacks may be much more developed than the exposed tops of the dunes. It is usually in the slacks that more rare species are developed and there is a tendency for the dune slacks soil to be waterlogged and where only marsh plants can survive. These plants would include: creeping willow, cotton grass, yellow ins, reeds, and rushes. As for the species, there is a tendency for natterjack toads to breed here.

EARTHCACHE

To logging earthcache you must go on GZ, along the Vallevecchia beach and answer this question:

  • What kind of dunes you can see here? (You can see a panel in Italian with "La formazione delle dune")
  • What kind of dunes have the "vegetazione pioniera e psammofila"?
  • The passage between any kind of dunes is smooth or sharp?

After that read the information panel (most of them are in Italian) and answer the information:

  1. What's the name of the 3 birds represents on the panel “La spiaggia” (The beach)?
  2. What's the name of “rocce organogene carbonatiche”?
  3. What's the name of the path number 2?

BONUS NUMBER: B = distance in mile * 10 where you can find the tegnùe

BONUS NUMBER: C = minimum depth of route 3

After this move on the step 2 nearby and find the relative number of this description:

  • La formazione di una duna
  • La processionaria del pino

Last, facoltative, take some photo in Vallevecchia

Send all at spanateam@gmail.com or via message and after this you can log it. Don't wait our answer, but if there's some error we contacting you. Happy caching!


Die „Isola di Vallevecchia“ erstreckt sich auf ca. 900 ha im südlichen Teil der Lagune von Caorle und besteht aus einem durch Kanäle begrenzten Gebiet am unteren Rand des Ökosystems der Lagune. Die vom Meer umspülte Südseite der Insel hat einen schmalen, goldenen Sandstrand. Zwischen diesem und der üppigen Vegetation aus Wald und Hecken liegt eine lange Düne, auf der zahlreiche kleine Buschpflanzen wachsen.

Aufgrund ihrer großen Bedeutung als Habitat vieler Pflanzen- und Tierarten wurde die „Isola di Vallevecchia“ zu einem Sonderschutzgebiet und Gebiet von gemeinschaftlicher Bedeutung ernannt, um ihren Schutz zu garantieren. Aus diesem Grund werden hier immer wieder Maßnahmen zur Umweltverbesserung durchgeführt, wie die Wiederherstellung einiger Hektar Wald, die im Laufe der Zeit auf natürliche Weise beschädigt wurden.

Das hohe Augenmerk der öffentlichen Stellen zeigt sich auch darin, dass ein Umweltmuseum und ein kleiner landwirtschaftlicher Musterbetrieb mit ökologischem und nachhaltigem Anbau eingerichtet wurden.

(automatische Übersetzung ) Bitte leid, aber für die Dünenbildung Geschichte Sie bitte auf Englisch oder Italienisch -Version beziehen

EARTHCACHE

(automatische Übersetzung ) Um die Protokollierung Earthcache müssen Sie auf GZ gehen , entlang der Vallevecchia Strand und lesen Sie die Informationen Bedienfeld ( die meisten von ihnen sind in italienischer Sprache) und beantworten Sie die Informationen:

  1. Welche Dünen sehen Sie hier ? (Sie können ein Panel in Italienisch mit " La formazione delle Dune" finden )
  2. Welche Dünen haben die " vegetazione pioniera e psammofila " ?
  3. Der Durchgang zwischen jeder Art von Dünen ist glatt oder scharf?
  4. Wie heißt der 3 Vögel stellt auf dem Panel " La Spiaggia " ( Der Strand ) ?
  5. Was ist der Name " rocce organogene carbonatiche " ?
  6. Was ist der Name des Weges Nummer 2 ?

BONUSNUMMER: B = entfernung in meile * 10, wo sie das tegnùe finden können

BONUSNUMMER: C = Minimale Streckentiefe 3 (route 3)

Nach dieser Korrektur auf der Stufe 2 in der Nähe und finden Sie die relative Anzahl dieser Beschreibung :

  • La Formazione di una duna
  • La processionaria del Pino

Last , facoltative , nehmen Sie sich Fotos in Vallevecchia

Senden Sie alle auf spanateam@gmail.com oder per Nachricht und nach diesem können Sie es anmelden. Warten Sie nicht unsere Antwort , aber wenn es gibt einige Fehler, den wir mit Ihnen Kontakt aufnehmen . Happy Caching !

 

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