Alle spalle di Compiobbi, in località Le Falle, lungo le pendici
boscose che guardano l'Arno, si trova uno dei parchi romantici più
deliziosi del territorio: il parco di Villa Danti (o Danty).
Realizzato nel XIX secolo, oggi purtroppo versa in stato di cattiva
manutenzione. Pur essendo di proprietà privata, non è recintato e
vi si può accedere liberamente.
Il bosco, un tempo utilizzato come ragnaia, fu trasformato
nell'Ottocento in parco all'inglese da Enrico Danti, all'epoca
proprietario della tenuta. Vennero infittite le piante, creati
vialetti tortuosi ed erette alcune architetture decorative in stile
neogotico, quali tabernacoli, ponticelli, finte rovine, un obelisco
e un ninfeo. Anche il castelletto dell'ingresso risale a questo
periodo, così come la falsa chiesa con campanile, il bastione con
feritoie e la torre circolare. Un altro elemento di pregio di
questa romantica "selva" è lo stagno circondato da statue, derivato
da una precedente piscina.
Il significato di "ragnaia" è quello di un sistema per catturare
gli uccelli usando delle grandi reti, o ragne, tese fra gli alberi
e, per estensione, significa anche un bosco in cui si tendono ragne
stesse. La Ragnaia, progettata dello scenografo Giovanni Gianni,
alla metà dell'800, coi suoi vialetti e i suoi monumenti
pittoreschi, era meta di scampagnate da parte dei fiorentini che,
nei fine settimana, vi giungevano in carrozza dalla città.
Le
coordinate della cache sono quelle del punto consigliato per
parcheggiare la macchina. Dal punto di partenza si prende la
stradina con la scritta strada privata, che porta ad una
colonica: la Casa Castelnuovo. L'edificio, che presenta due
robuste torri laterali trasformate in colombaie, è una
trasformazione seicentesca dell'antico Palagio a Torri che nel XIV
secolo apparteneva ai Pazzi. Proseguendo lungo la strada si arriva
ad un altro edificio colonico storico: le Colombe, una villa
quattrocentesca trasformata da Danti in piccolo castello.
Adesso si prosegue sino al primo waypoint: la Torre Quadrata
costruita in blocchi di pietra (N 43 47.558 E 11 22.222). Dopo aver
ammirato la torre, occorre rispondere alla prima domanda:
Quante lettere si vedono sulla piastra di metallo che si trova a
waypoint 2 (N 43 47.586 E 11 22.205)? (risposta meno 1 = A)
Si prosegue sul sentiero per poi entrare nel bosco giungendo a
waypoint 3 (N 43 47.702 E 11 22.052). Giunti su questo ponte
occorre rispondere a questa domanda:
Quanto è largo il ponte e di che materiale è fatto?
risposta:
pietra, circa 2 metri -> B=1
pietra, circa 1 metro -> B=2
legno, circa 2 metri -> B=3
legno, circa 1 metro -> B=4
Continuando si arriva alla
stupenda Torre Tonda. Benché sia possibile salirci, lo
sconsigliamo vivamente: l'edificio è privo di manutenzione e le
strettissime scale non hanno ringhiere di protezione o corrimani.
Giunti a waypoint 4 (N 43 47.690 E 11 22.018), occorre rispondere a
questa domanda:
Quanti oblò aperti si vedono? (risposta moltiplicata per 3 = C)
Adesso occorre continuare per waypoint 5 (N 43 47.591 E 11 22.075),
un simpatico tabernacolo. E c'è di nuovo una domanda:
Quante persone possono salire in contemporanea sul ponte davanti al
tabernacolo? (risposta = D)
Ora occorre attraversare e continuare il percorso sino al
tempietto circolare che si trova a waypoint 6 (N 43 47.509 E
11 22.209). La domanda finale è:
Quante colonne di supporto formano il tempietto? (risposta diviso
per 3 = E)
La cache finale si trova a: N 43 47.ADC E 11 22.EBA
Una volta trovata la cache, consigliamo di continuare a esplorare
il bosco alla scoperta delle altre amenità nascoste.