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Chiesa di S.Stefano - Corconio Traditional Cache

This cache has been archived.

Giulia_Tofana: Ciao Tiramisù,
dal tuo profilo, non risulti essere un utente attivo e il tuo cache sembra essere abbandonato a sé stesso. Pertanto, credo sia meglio archiviarlo.

Giulia

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Hidden : 7/24/2014
Difficulty:
1.5 out of 5
Terrain:
2 out of 5

Size: Size:   small (small)

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Geocache Description:


Corconio è un piccolo paese che sorge sui pendii del versante sud-orientale del lago d’Orta, in una felice posizione ben esposta al sole rivolta alla catena alpina sovrastata dal maestoso Monte Rosa. Il villaggio per molti secoli fu abitato da semplici agricoltori, allevatori e artigiani, ma anche da ricche famiglie che avevano costruito sontuose dimore in una località di ineffabile bellezza. Corconio nel passato fu sede della prestigiosa Accademia di S. Luca che annoverò fra i membri famosi artisti. In tempi più recenti (dall’autunno 1934 alla primavera 1936) in paese vennero a trascorrere un piacevole periodo di riposo Mario Bonfantini e Mario Soldati, ospiti dell’alberghetto del signor Pietro Rigotti, vicino alla piccola stazione ferroviaria. Soldati scrisse affettuosamente della piccola e ridente località di villeggiatura posta sul lago cusiano, «così piccolo, così minuto, che di là dalla leopardiana siepe del nostro destino non si vedevano neanche le case più alte e più vicine».
Questo piccolo villaggio, con le sue strette stradine, con le sue case addossate l’una all’altra come per proteggersi e riscaldarsi dalle offese dei venti, con le terrazze e i balconi che si affacciano sul lago, perla cusiana incastonata fra rugose sporgenze collinari, dal Medioevo fino al XVIII secolo era compreso nel feudo del Vescovo di Novara. Verso la fine del Cinquecento Corconio era abitato da 45 persone che vivevano principalmente di cerealicoltura e di viticoltura. Le selve che circondavano il paese e ricoprivano le colline circostanti costituivano delle riserve di legna utile per la combustione, ma anche per ricavare il materiale necessario per costruire gli utensili di lavoro e gli arredi domestici. Nel primo ventennio del XVII secolo la popolazione aumentò e raggiunse circa un centinaio di abitanti raccolti in 12 focolari.

 

La storia dell’oratorio di Santo Stefano è ricostruibile attraverso i documenti redatti nel corso delle visite pastorali. I primi documenti, risalenti al Seicento, parlano di un edificio ancora molto spoglio e non ben isolato dall’umidità lacustre. La costruzione della chiesa era, d’altronde, portata avanti dai soli abitanti del piccolo paesino, fra cui spiccava la figura di Giorgio Bonola, architetto e nonno del più noto pittore che portava il suo stesso nome (autore, insieme ad altri artisti, dei teleri del Duomo di Milano).
Nel 1628 l’oratorio era costituito da una singola navata con soffitto a volta e da una torre campanaria frontale. L’interno era decorato da un’unica tavola dipinta rappresentante la deposizione di Cristo.
In un documento del 1670 si attestano invece alcuni importanti miglioramenti costruttivi, tra cui l’edificazione di due cappellette laterali, una dedicata a san Luca (lato sud) e una alla Vergine Addolarata (lato nord).
Dal resoconto del 1698 si apprende poi della costruzione di un portico frontale e della decorazione, ad opera di Giorgio Bonola, della volta della navata.

Additional Hints (Decrypt)

Fr yn pnpur ihbv gebiner, qbir ftbetn y'npdhn qriv prepner Vs lbh jnag gb svaq gur pnpur, ybbx sbe gur cynpr jurer jngre pbzrf bhg

Decryption Key

A|B|C|D|E|F|G|H|I|J|K|L|M
-------------------------
N|O|P|Q|R|S|T|U|V|W|X|Y|Z

(letter above equals below, and vice versa)