Ortona
nel passato conosciuta anche come Ortona a mare, è un comune di 23.600 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. La città è situata sopra una falesia del litorale adriatico a circa 30 km ad est di Chieti e a 22 km a sud di Pescara.
È incerta la data di fondazione della città; sappiamo per certo, dati i ritrovamenti nella zona del Castello Aragonese, che il sito fu abitato già dall'Età del Bronzo.
Lo stesso toponimo Ortona o meglio Hortona potrebbe essere di origine pre o protoindoeuropea. In epoca storica fu abitata dalla popolazione italica dei Frentani che ne fecero il loro porto, da cui la definizione del geografo greco Strabone che la definì "Hortòn epineiòn frentanòn", Ortona porto dei Frentani. In quanto tale nel I secolo a.C. partecipò alla rivolta antiromana di quei popoli che uniti in una lega con capitale Corfinio, per la prima volta nella Storia si definirono "Italici".
La Stalingrado d'Italia
Nel corso della seconda guerra mondiale la città diventa terreno di aspri scontri tra le truppe germaniche e quelle alleate . Nella notte tra il 9 ed il 10 settembre 1943, la famiglia reale dei Savoia, dopo aver pernottato nel castello ducale di Crecchio, lascia dal porto di Ortona l'Italia occupata dai nazisti per approdare nella già liberata Brindisi per garantire il legittimo governo istituzionale della Nazione.
Da Ortona passa la linea Gustav, che ha l'altro capo a Cassino: una linea di difesa fortificata apprestata dalle forze germaniche nel punto più stretto della penisola. Infatti è proprio durante la seconda guerra mondiale che Ortona conosce momenti veramente difficili. La maggior parte della popolazione ortonese è costretta a scappare dalle proprie case. A nord, l'esercito tedesco e a sud, quello degli alleati, bombardano ininterrottamente Ortona per circa 6 mesi. La città praticamente rasa al suolo venne definita da Winston Churchill come "la Stalingrado d'Italia".
Castello aragonese
è una fortificazione situata ad Ortona, in provincia di Chieti, ai margini della città e a strapiombo sul mare. La prima costruzione risale al 1492. Dopo decenni di abbandono, è stato oggetto di lavori di restauro e consolidamento avviati nel 2001.
La base è pressoché trapezoidale ed è caratterizzato da quattro torri angolari di forma cilindrica (sebbene oggi ne siano sopravvissute solo tre) e da cortine su una scarpata. Il lato ad ovest era occupato da una costruzione residenziale.
Durante la seconda guerra mondiale fu gravemente danneggiato, e la successiva frana del 1946 distrusse gran parte del castello rimanente tanto che, fino ai recenti restauri, ne erano rimaste solo parte delle cortine murarie, i resti di due torri e la porzione sud del fossato.
Alcuni ipotizzano che la costruzione sia molto più antica di quella ritenuta sinora visto alcuni stili della fortezza in stile angioino.
Secondo le stesse ipotesi Giacomo Cavuto avrebbe potuto potenziare il castello che sarebbe potuto essere preesistente. Nel XV secolo vi sono stati alcuni adattamenti e ricostruzioni parziali di un impianto preesistente.
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