Questa cache è nascosta nelle vicinanze del Cippo n°10 il cippo della contesa.
Dentro al contenitore troverete solo il logbook, per cui portate con voi una penna. In presenza di neve la cache potrebbe essere non raggiungibile.

Il cippo K10
Il cippo K10 ha una storia particolare che merita di essere raccontata. Il nome K10 deriva dal fatto che questo è uno dei 5 cippi principali assieme a Y22, DO27, FF29 e quello a Pianello in riva alla Brenta. In quanto tale cippo 10K doveva avere un incavo largo tutta la superficie del cippo che doveva ospitare la formella veneta e austriaca sulle facce opposte. In realta quello che si può vedere qui non è affatto il cippo originale, ma una copia riposizionata in loco solo nel 2019. La pietra originale infatti fu asportata dall'altopiabno alla fine della 1° guerra mondiale e posizionato in Campo della Guerra a Venezia, dove venne pesantemente modificata per trasformarsi in monumento a ricordo degli arditi veneziani. Le effigi e le iscrizioni originali purtroppo furono eliminate compromettendone per sempre l’originaria funzione.

Il cippo K10 originale, posizionato a Venezia in Campo della guerra [GCAFPRQ].
Il trail dei Cippi

Questa cache fa parte dei "Trail dei Cippi", un percorso che ripercorre una parte del più ampio "Sentiero dei cippi 1752".
Il percorso del trail parte dalla località Barricata, nella piana di Marcesina, a metà strada tra il rifugio Alber Marcesina e il rifugio Barricata. Il punto di arrivo è il Cippo n° 1, meglio conosciuto come "Anepoz".
L'escursione è abbastanza impegnativa, specialmente si viene seguito pedissequamente il percorso originale che segue la linea di confine. Detto questo, alcune raccomandazioni:
Perchè NON fare questo trail:
1) Il percorso segue la linea di confine, tracciata a tavolino col righello, senza tener conto delle naturali curve di livello del territorio...
2) Non c'è acqua o punti di ristoro - siete in mezzo al nulla
3) Il sentiero non sempre è ben segnalato e a volte è difficile seguirne la traccia; come se non bastasse negli ultimi anni ci si è messa Vaia a complicare le cose...
4) Pur non essendoci un eccessivo displivello da coprire (650m), il percorso è abbastanza lungo (circa 18 km andata e ritorno) con diversi sali e scendi
Perche fare questo trail:
1) Se andate nel periodo giusto potrete fare "a gratis" indigestione di lamponi selvatici, senza minimamente deviare dal percorso
2) Se avete fortuna e occhio potreste avvistare l'aquila, che nidifica in questa parte settentrionale dell'altopiano
3) Se ci arrivate, potrete vedere la mitica roccia dell'incudine, l'Hànepos!

I cippi di confine
Il presente "Sentiero dei cippi 1752" ripercorre alcuni tratti dell’antica linea confinaria tra gli Stati della Serenissima Repubblica di Venezia e dell'Impero d'Austria, a sua volta parte di un'opera ciclopica che segnava per intero i confini tra i due Stati; ancora oggi questa antica linea è confine tra Veneto e Trentino, risultato definitivo di secoli di contese.
Nell’anno 1750, per volere dell'Imperatrice Maria Teresa d’Austria e del Doge della Serenissima Repubblica di Venezia Pietro Grimani, fu indetto un congresso intemazionale a Rovereto per derimere la sanguinosa questione relativa alla linea confinaria tra i due Stati, compreso il territorio di Marcesina. Il 10 agosto 1751 i deputati congressisti di Vicenza e Grigno espressero le loro tesi e ragioni a sostegno e l'anno seguente furono messi in opera i cippi confinari oggi esistenti a conclusione di una controversia antica e dolorosa. Sulla sommità del Giogomalo il punto di confine fu segnato da un masso di circa due metri di lunghezza, a forma di incudine, chiamato per questo in cimbro “Anepoz ” (è l’estremo nord del percorso) sul quale furono collocate due formelle in pietra, purtroppo andate perdute, con raffigurate le effigi del “Leone di San Marco ” e lo “Scudo di Maria Teresa d’Austria sono rimasti solo due incavi rettangolari.
Nei pressi del cippo n° 5, verso la fine dell'Ottocento, venne eretto un piccolo edificio adibito a casermetta della Finanza per presidiare l'entrata dell'Altopiano e combattere il contrabbando ma alla fine della Prima Guerra mondiale il manufatto venne abbandonato ed ora rimangono poche resti della struttura verticale in pietra locale. Il percorso tocca i cippi più significativi e viene proposto con senso di Andata seguendo il Sentiero N. 869 (lunghezza circa Km 16) partendo da località Frizzon in Comune di Enego e arrivo al cippo n° 1, e Ritorno seguendo il Sentiero N. 869 b. (lunghezza circa Km 17) da cippo n° 1 a Frizzon, con alcuni tratti in comune. Al ritorno inoltre si transita nei pressi della zona paludosa delle torbiere, in località Mercesina, significativa dal punto di vista floristico.